Educare un figlio in Italia può costare tra i 53 e 700 mila euro.
Questo è il risultato di uno studio condotto da Moneyfarm,
che ha preso in considerazione 4 profili: dall’istruzione attraverso la scuola pubblica e attività extra scolatische in
Italia, a scuole private e studi all’estero.
L’articolo è particolarmente interessante perchè, al di là della semplice stima dei costi, pone l’accento sulle
cosiddette soft skills. Secondo lo studio “Hard evidence on soft skills” sono proprio le competenze più trasversali
a predire il successo nella vita. Pensiero critico, problem solving, capacità di parlare in pubblico, scrittura, leadership,
etica professionale sono tutte competenze che ricoprono un ruolo fondamentale nella vita lavorativa.
E quindi, benvengano le attività extracurricolari come lo sport, corsi di STEM e teatro, o attività di volontariato
solo per citarne alcuni. Non a caso, sono state al centro dell’ultimo summit dal Word economic forum, che nel
Future of Jobs Report ha collocato la capacità di risolvere problemi e il pensiero critico in cima alle top 10 skills
dei lavoratori di domani.
La ricerca ha definito 4 profili “tipo”, ciascuno con differenti percorsi educativi e, di conseguenza, costi:
Standard: 53 mila euro
Scuole pubbliche, università in sede, lezioni di inglese online, ed attività extra scolastiche quali scout, teatro e sport.
STEM: 98 mila euro
Scuole pubbliche, università fuori sede, lezioni di inglese online, ed attività extra scolastiche
quali scout, corso di musica e sport.
New age: 169 mila euro
Scuole bilingue e pubbliche, università fuori sede, corsi di inglese e cinese attraverso
anche l’ausilio di vacanze studio, corso di musica, volontariato e sport.
Extra lusso: 710 mila euro
Scuole private all’estero, incluso un master universitario, corsi di inglese e spagnolo,
vacanze studio, corso di musica, volontariato e sport.
Abbiamo analizzato il rendimento dei BTP con scadenza compresa tra 1 e 10 anni da oggi.
Il prezzo di mercato dei BTP in questa analisi è aggiornato a 03 Nov 2022,
e viene assunto assumendo che il BTP venga acquistato e tenuto fino a scadenza.
Il rendimento netto tiene conto dell’eventuale tassa sul capital gain del 12.5% e
dell’imposta di bollo del 0.2% annuo.
Il rendimento netto annuo dei BTP a tasso fisso con scadenza residua ad 1 anno è del 2.14%,
mentre i BTP con scadenza residua a 10 anni rendono il 3.66% netto.
Il grafico sottostante mostra come varia il rendimento annuo dei BTP a tasso fisso in base al loro tempo residuo:
Secondo le stime, l’inflazione registra un aumento del +3,5% su base mensile, e del +11,9% su base annua.
L’aumento è principalmente causato dai beni energetici e, in misura minore, dai prezzi dei beni alimentari
e dagli altri beni. L’inflazione acquisita per il 2022 è pari a +8,0%.
La prossima pubblicazione dei dati sull’inflazione da parte dell’Istat è prevista per il 16 Novembre.
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