Analisi dei rendimenti
Cos'è il rendimento di un BTP?
Un concetto fondamentale di qualsiasi investimento è calcolare il suo rendimento. Cosa si intende per rendimento? Nel caso di una obbligazione, tra cui i BTP, il rendimento rappresenta l'importo di denaro che puoi guadagnare nel corso di un determinato periodo di tempo (solitamente si fa riferimento al rendimento annuo). Il rendimento è composto da due componenti principali:
- Interessi periodici, noti anche come "cedole" o "coupon"
- Eventuale guadagno (o perdita) di capitale quando il titolo viene venduto oppure raggiunge la scadenza
Rendimento alla scadenza
Un modo frequente per calcolare il rendimento di un'obbligazione è chiamato "rendimento alla scadenza". Il rendimento alla scadenza calcola il guadagno complessivo che percepisci acquistando l'obbligazione e tenendola fino alla sua scadenza: comprende tutti gli interessi che verranno corrisposti nel tempo, e l'eventuale guadagno (o perdita) di capitale quando il titolo raggiungerà la scadenza.
Il rendimento alla scadenza è importante perchè permette di confrontare in modo semplice il rendimento di titoli obbligazioni differenti. I rendimenti dei BTP mostrati sul sito di Oltre Risparmio vengono tutti calcolati con il meccanismo del rendimento alla scadenza.
Plusvalenza e minusvalenza
Nell'introduzione al rendimento di un BTP abbiamo accennato all'eventuale guadagno (o perdita) di capitale quando il titolo viene venduto o raggiunge la scadenza. Il guadagno di capitale viene anche chiamato plusvalenza, mentre la perdita di capitale viene anche chiamata minusvalenza.
In che modo un BTP può generare plusvalenza o minusvalenza? Vediamolo in dettaglio.
Plusvalenza
Un titolo obbligazionario, come i BTP, genera una plusvalenza in due casi:
- Il BTP viene venduto a un prezzo superiore rispetto al prezzo di acquisto. In questo caso la plusvalenza sarà uguale alla differenza tra il prezzo di vendita ed il prezzo di acquisto.
- Il BTP viene acquistato sotto la pari e mantenuto fino a scadenza. In questo caso la plusvalenza sarà uguale alla differenza tra il valore nominale del BTP ed il prezzo di acquisto.
Esempio di plusvalenza durante la vendita di un BTP
Supponiamo che tu abbia acquistato un BTP con un valore nominale di 1000 euro e un tasso di interesse del 3%. Dopo qualche tempo, i tassi di interesse di mercato diminuiscono significativamente. Di conseguenza, il tuo BTP diventa più attraente per gli investitori poiché offre un rendimento più alto rispetto ai nuovi BTP emessi a tassi più bassi.
Immagina di decidere di vendere il tuo BTP quando i tassi di interesse sono diminuiti. Trovi un acquirente disposto a pagare 1100 euro per il tuo BTP. La plusvalenza in questo caso sarebbe la differenza tra il prezzo di vendita (1100 euro) e il prezzo di acquisto (1000 euro), ovvero 100 euro.
Esempio di plusvalenza a scadenza di un BTP
In questo scenario, acquisti un BTP con un valore nominale di 1000 euro, ma lo acquisti sul mercato secondario a un prezzo inferiore, ad esempio 950 euro. Questo può accadere quando i tassi di interesse di mercato sono saliti dopo l'emissione del BTP, rendendo gli investitori meno interessati a un rendimento inferiore rispetto ai tassi di interesse correnti.
Se mantieni il BTP fino a scadenza, il BTP verrà rimborsato al suo valore nominale di 1000 euro. La plusvalenza in questo caso sarebbe la differenza tra il valore nominale (1000 euro) e il prezzo di acquisto (950 euro), ovvero 50 euro.
Minusvalenza
La minusvalenza è il concetto contrario alla plusvalenza. Un titolo obbligazionario, come i BTP, genera una minusvalenza in due casi:
- Il BTP viene venduto a un prezzo inferiore rispetto al prezzo di acquisto.. In questo caso la minusvalenza sarà uguale alla differenza tra il prezzo di acquisto e il prezzo di vendita.
- Il BTP viene acquistato sopra la pari e mantenuto fino a scadenza. In questo caso la minusvalenza sarà uguale alla differenza tra il prezzo di acquisto ed il valore nominale del BTP.
Esempio di minusvalenza durante la vendita di un BTP
Supponiamo che tu abbia acquistato un BTP con un valore nominale di 1000 euro e un tasso di interesse del 2%. Successivamente, i tassi di interesse di mercato aumentano significativamente, rendendo il tuo BTP meno attraente per gli investitori rispetto ai nuovi BTP emessi a tassi più alti.
Immagina di decidere di vendere il tuo BTP quando i tassi di interesse sono saliti. Trovi un acquirente disposto a pagare solo 950 euro per il tuo BTP. La minusvalenza in questo caso sarebbe la differenza tra il prezzo di acquisto (1000 euro) e il prezzo di vendita (950 euro), che è 50 euro.
Esempio di minusvalenza a scadenza di un BTP
In questo scenario, acquisti un BTP con un valore nominale di 1000 euro, ma lo acquisti sul mercato secondario a un prezzo superiore, ad esempio 1050 euro. Questo può accadere quando i tassi di interesse di mercato sono diminuiti dopo l'emissione del BTP, rendendo gli investitori disposti a pagare un premio per un rendimento più alto rispetto ai tassi di interesse correnti.
Se mantieni il BTP fino a scadenza, il titolo verrà rimborsato al suo importo nominale di 1000 euro. La minusvalenza in questo caso sarebbe la differenza tra il prezzo di acquisto (1050 euro) e il valore nominale (1000 euro), che è 50 euro.
Il caso in cui non c'è nè plusvalenza, nè minusvalenza
Nel caso in cui un titolo obbligazionario, come i BTP, venga acqustato alla pari (che ricordiamo significare che viene acqustato al suo valore nominale) e mantenuto fino a scadenza, quando il titolo verrà rimborsato non ci sarà plusvalenza o minusvalenza, perchè il titolo verrà rimborsato allo stesso identico valore del prezzo di acquisto.
Allo stesso modo, non ci sarà plusvalenza o minusvalenza nemmeno nel caso in cui il titolo venga venduto prima della sua scadenza, ed il prezzo di vendita è uguale al prezzo di acquisto,
La curva dei rendimenti
La curva dei rendimenti è un grafico che rappresenta la relazione tra i tassi di interesse e la scadenza dei titoli obbligazionari. In altre parole, mostra quanto rendimento un investitore può aspettarsi di ottenere da un'obbligazione con una determinata scadenza.
Ad esempio, il grafico seguente mostra come varia il rendimento lordo e netto annuo dei BTP a tasso fisso, in base al tempo residuo a scadenza. Puoi vedere l'analisi completa nella sezione "Rendimento BTP".
Cosa ci dice la curva dei rendimenti?
In generale, guardando la curva dei rendimenti possiamo velocemente capire un paio di cose:
-
Il livello dei rendimenti.
Il grafico fornisce un'indicazione semplice e veloce su quali sono i tassi di interesse annui di un tipo di titolo obbligazionario (e.s. BTP a tasso fisso) in base al tempo residuo a scadenza. -
Le indicazioni sulle aspettative del mercato.
La forma della curva dei rendimenti può dare delle indicazioni sulle aspettative del mercato riguardo i futuri tassi di interesse o la situazione economica. In particolare, si presta particolare attenzione alla pendenza della curva, che puo essere ascendente (o "normale"), discendente (o "invertita") o piatta.
Una curva ascendente indica che i rendimenti aumentano all'aumentare della scadenza, il che può suggerire aspettative di inflazione o crescita economica. Una curva discendente suggerisce il contrario, ovvero una prospettiva economica incerta (e.s. una recessione in arrivo) o una politica monetaria più accomodante.
E' importante sottolineare come queste aspettative non devono essere prese come certezze ma, al contrario, in un contesto economico in continua evoluzione come il nostro possono cambiare in qualsiasi momento.
Forma della curva dei rendimenti ascendente (o normale)
La curva ascendente è quella che viene considerata una curva dei rendimenti in una situazione normale. I rendimenti sono più alti per i titoli obbligazionari con scadenza più lunga, che suggerisce le aspettative di un periodo di crescita economica.
Ad esempio, il seguente grafico mostra un'ipotetica curva dei rendimenti ascendente.
Forma della curva dei rendimenti discendente (o invertita)
La curva discendente, spesso chiamata "invertita", è una curva anomala perchè i titoli a breve scadenza hanno un rendimento più alto rispetto ai titoli con una scadenza più lunga. Questa situazione, che non è frequente, avviene quando le prospettive economiche sono incerte, al punto che una curva dei rendimenti invertita viene spesso utilizzata come indicatore della previsione di una recessione economica.
Ad esempio, il seguente grafico mostra un'ipotetica curva dei rendimenti discendente.
Forma della curva dei rendimenti piatta
Una curva dei rendimenti piatta si verifica quando non c'è una significativa differenza tra i rendimenti a breve termine da qualli a più lungo termine. Una curva piatta solitamente si manifesta quando l'economia è in una fase di transizione, da una crescita economica ad un rallentamento, e viceversa.
Ad esempio, il seguente grafico mostra un'ipotetica curva dei rendimenti piatta.
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